Durante la nostra vacanza a Lanzarote, decidiamo di visitare nella zona sudorientale, il Parco Naturale de Los Ajaches, una grande formazione vulcanica, con un massiccio e pianure sassose.
Si tratta della zona più antica a suggestiva dell’isola e, uno dei sentieri che si dirama lungo il parco, ci regala la possibilità di ammirare il complesso di cale e spiagge più belle e naturali e prende il nome di “Sendero Papagayo”.
La nostra meta è appunto Playa del Papagayo, la spiaggia più estrema, (raggiungibile anche con l’auto entrando nel Parco pagando l’ingresso di 3 euro).
Da Playa Blanca in prossimità dell’ Hotel Sandos, parcheggiamo e, vicino alla rotonda, che porta all’ albergo, troviamo il cartello e l’inizio del nostro sentiero.
Sono diverse le tracce davanti a noi e tutte, portano (mantenendo il mare alla nostra destra), verso la medesima meta ( ovvio il livello di difficoltà del sentiero varia a seconda delle nostre capacità ma è possibile visivamente, scegliere un percorso).
Zaino in spalla, si parte ! Fa caldo, molto caldo ma, fortunatamente, la brezza proveniente dalla costa ci dona sollievo.
Prima di dimenticarci, una nota importantissima, è d’obbligo portare con noi da bere perchè, l’unico Chiringuito del parco, ( il chiosco sul colle di Playa Papagayo, dove tra l’altro è possibile mangiare anche se i prezzi sono più alti della norma) non è visibile ad occhio nudo e gli arbusti, quei pochi presenti sono troppo bassi per farci ombra.
Dopo circa una ventina di minuti, la prima spiaggia, Playa de las Mujeres, (spiaggia delle donne), bellissima! Una distesa di sabbia fine e vellutata, che fa contrasto con il turchese del mare.
Risulta la più grande, non affollata, con acqua bassa e quindi per noi consigliatissima a famiglie con bimbi, ricordiamo solo crema solare e ombrellone perchè ahimè l’ombra, lo ricordiamo, non c’è.
Proseguiamo il nostro cammino e, una volta attraversata la distesa con non poche difficoltà nel camminare nella sabbia, raggiungiamo Playa de la Cera con le sue piccole e adorabili calette e dove i rilievi vulcanici almeno qui, riescono a regalare un po’ d’ombra.
Il sentiero prosegue su un continuo sali scendi fatto di pietre e dune. Superiamo quindi Playa de las Ahogaderas e Playa de las Coloradas dove, le persone che la frequentano prediligono l’ abbronzatura integrale.
Siamo quasi arrivati al Papagayo, vediamo finalmente un puntino bianco, quello del Chiringuito quando, una piccola insenatura di sabbia e roccia vulcanica alla nostra destra ci chiama! E’ la spiaggia perfetta per noi, la chiamano Caleta del Congrio!
Ombra, mare, terra e un acqua cristallina fanno per noi ma, decidiamo di godercela solo dopo aver raggiunto il nostro obiettivo, Playa Papagayo che si palesa ai nostri occhi dopo una quindicina di minuti esattamente cosi:
Molto bella certo ma, per noi, pur essendo a settembre (non vogliamo immaginare ad agosto) è troppo affollata, non come la nostra calettina precedentemente adocchiata, completamente spoglia di anime quindi, facciamo dietro front e la raggiungiamo.
Ecco come si presenta il nostro nido naturale.
L’alta marea, che in questi giorni si ha sempre raggiunti nel primo pomeriggio, si fa attendere quindi rimaniamo a lungo, lasciandoci godere la magia del luogo sino al tardo pomeriggio.
E’ ora di rimetterci in cammino, per la prossima ora e mezza quindi, ci godiamo camminando, quel paesaggio al crepuscolo che, per la cronaca, Benjamin percorre con le sue gambine entusiasta della sua impresa.
Ecco, noi siamo tornati alla macchina, e voi? , siete ancora li? Ma non vi è ancora saltata la voglia addosso di farci un pensierino?
Dai riempite le borracce, più di una diremo e via, le playas vi aspettano!
E mi raccomando NON ci sono cestini per l’immondizia per cui, bustina e portate tutto con voi!
Hasta Luego, alla prossima avventura.
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