Neanche noi sapevamo della presenza di un antico vulcano, ormai spento da ormai 300 milioni anni, proprio nella città di Edimburgo, fino a quando, dall’ Old Town, abbiamo visto con i nostri occhi questa collina, chiamata Arthur’s Seat.
Subito ci siamo informati con la gente del posto su come poterla raggiungere e la ricerca ha data i suoi frutti, è arrivata l’ora di raggiungerla.
E’ mattina, ed è’ il nostro ultimo giorno di questa meravigliosa vacanza e volendolo godere fino in fondo, da dove alloggiamo decidiamo di partire a piedi, anche se completamente dall’altra parte della città. Il tempo non è dei migliori, il tipico cielo scozzese predomina sulla città ma non importa ormai la meta è chiara, dobbiamo raggiungere quella vetta, i bimbi sono in spalla, partiamo! .
Dobbiamo raggiungere i ruderi di una vecchia Chiesa, la Cappella di S. Antonio, giusto dietro il Palazzo di Holyrood, da dove partono i diversi sentieri ad est della collina.
Dopo un oretta circa, una volta arrivati, non è molto chiaro il percorso, cerchiamo quindi di seguire la strada fino ai piedi della collina dove da li a poco troviamo alcune tracce di sentiero che seguiamo, speranzosi che sia la giusta via.
Chiediamo ad un paio di persone, che vediamo scendere e fortunatamente abbiamo la conferma di essere sul percorso corretto (ci sono più sentieri, di diversa difficoltà ma tutti, quelli in direzione della vetta, portano all’ Arthur’s Seat).
E siamo subito in salita ci aspetta un muro di circa 250 metri di dislivello.
Serpeggiamo su gradoni di pietra contornati da Ginestre. Il giallo è intenso ed è l’unico colore che spicca tra la nebbia che pian piano scende sul colle.
La salita prosegue e ora anche il vento freddo ci raggiunge, non molliamo!
Arrivati ad un pianoro, non distinguiamo i percorsi, la nebbia fitta ci ostacola la vista e a 360° il panorama è tutto uguale: grigio!
Mancano pochi metri alla vetta, tra la nebbia distinguiamo un piccolo obelisco, segno che siamo finalmente arrivati (circa 1 oretta di cammino)
Il vento spinge fortissimo quassù , facciamo un giro per riuscire ad intravedere qualcosa tra un banco e l’altro di nebbia ma è solo per qualche attimo, il panorama lo vedremo un altra volta!
Decidiamo di scendere a questo punto ma, non prima di aver raccolto del “serpillo scozzese”, o meglio timo selvatico, che abbiamo scovato lungo il cammino, con la quale una volta tornati a casa prepareremo una bevanda alcolica.
Che dire, non abbiamo avuto la fortuna di ammirare la città ma, da lassù, l’aria che si respirava aveva il tipico sapor scozzese, quello di mare, colline e nebbia, che ti lascia in bocca la voglia di tornare a gustarlo.
Che magica atmosfera!
Noi si torna! See you Scotland & see you Edinburgh! See you soon!!!
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PS siete rimasti curiosi del panorama eh? Si?
Bene allora vi omaggiamo di un’ immagine scattata dal nostro coinquilino qualche giorno prima …
Niente male eh?
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