Lasciamo Radovlijca le gole di Vintgar (itinerario riassunto nell’articolo precedente) e andiamo alla ricerca del nostro prossimo rifugio, verso sud- ovest in direzione Bled, dove passandoci, ci fermiamo giusto per qualche foto vista la sua meravigliosa conformazione costituita dall’ isolotto nel bel mezzo del lago e quel castello arroccato sulle aspre pendici, insomma i suoi riflessi e i suoi pittoreschi colori regalano quel romanticismo che tanto basta per lasciarsi innamorare.
Talmente bello tanto da accogliere il turismo di massa che noi nei nostri viaggi cerchiamo quanto più possibile di evitare quindi proseguiamo e dopo aver superato il comprensorio di Soriška planina raggiungiamo Koritnica.
Abbiamo montato la nostra tenda nel bel mezzo della valle Baška grapa, una valle in cui scorre il torrente Bača, uno dei tanti affluenti del famoso fiume Isonzo o Soča come lo chiamano da queste parti.
In questa valle lontano dalla “civiltà” (i Comuni più vicini, Bled e Tolmin distano a circa 30km di distanza) e in piena armonia nella natura alle porte del Parco Nazionale del Triglav, sorge questo campeggio il Camp Šorli (http://www.camp-koritnica.com/en) dove abbiamo deciso di gettare l’ancora e utilizzarlo come punto di appoggio per le nostre gite quotidiane consapevoli di tornare la sera in questo magico mondo nel completo relax.
La prima meta è lago Bohinj e i colli che lo circondano che a differenza del cugino Bled è ancora un paradiso naturale poco frequentato.
Decidiamo di allontanarci dai tipici luoghi turistici come la cascata della Savica, sicuramente di alto impatto naturalistico ( http://www.sempreinpartenza.it/lago-bohinj-cascata-savica-slovenia/) preferendo quindi un altro itinerario più selvaggio e meno battuto, la Planine Vogar in modo da valorizzare nell’insieme il lago e il paesaggio circostante.
Dal Camp, ci dirigiamo in direzione Bohinj passando tra villaggi tipici e vallate incantate che il crepuscolo della sera precedente non ci aveva dato la possibilità di valorizzare, come Spodnja Sorica e Zgornja Sorica.
Arrivati a Bohinjska Bistrica seguiamo per le rive del lago e il suo primo villaggio Ribčev Laz per poi proseguire passato il ponte verso nord e parcheggiare, a monte del paese Stara Fužina, in un area di sosta.
Da qui partono due percorsi, uno lungo le gole del fiume Mostnica fino all’omonima cascata e poi quello da noi scelto e preferito, verso il belvedere Planine Vogar: un autentico percorso prima nella tipica foresta slovena poi sui grandi verdi prati da pascolo con una meravigliosa vista dall’alto del lago Bohinj.
L’itinierario dunque parte proprio da qui da questo bivio che prendiamo a sinistra e percorreremo poi ad anello rientrando dalle gole.
Subito in salita arriviamo ad una strada asfaltata che salendo conduce con percorso alternativo alla vetta ma preferiamo superarla attraversandola e procedere subito in inerpicandoci nella fitta vegetazione fatta di grandi arbusti e abeti.
Percorso si corto ma anche con un dislivello importante pur raggiungendo i soli 1054 metri di altitudine.
Saliamo progressivamente lungo un sentierino appena abbozzato coperto di foglie, sembra già quasi un principio di autunno visto i colori intorno a noi.
Ad un certo punto le cose si complicano e la salita diventa molto più ardua.
La pietra carsica fa posto al sentiero e aiutandoci con le mani saliamo lungo questo ripido percorso mangiando metri di dislivello ma quando pensi di essere quasi arrivato, sei solo all’inizio.
Il tragitto però prosegue su un ciottolato rilevante fatto di pietre arrotondate pensiamo di una vecchia mulattiera.
Tornante dopo tornante eccoci arrivati al bivio per il Belvedere con una vista della vallata e dell’azzurro e lucente lago.
Il vento è alto e impetuoso con nuvoloni alle porte, tanto che Lucille sbraccia ogni qualvolta una folata gli sfiora la faccia.
Più avanti sulla strada c’è un rifugio, ma non è nel nostro interesse raggiungerlo quindi torniamo indietro ma questa volta percorriamo la strada ciotolata fino in fondo percorrendo quindi un anello e raggiungendo il piccolo tratto di gole che contraddistingue l’itinerario per la cascata del Mostnica.
Ci perdiamo e ci ritroviamo lungo la via del sentiero fino a fare ritorno alla macchina tra mandrie di cavalli al pascolo
Ora la nostra volontà è tirare dritti fino al lago e sciacquare il sudore nelle sue acque che per la presenza di sorgenti termali non è affatto ghiacciata ma anzi alla giusta temperatura per una appagante nuotata.
Il tempo di due bracciate ed è quasi ora di fare ritorno ma con la promessa da qui ai prossimi giorni di passare un’intera giornata tra le braccia di questo magnifico lago per la felicità di grandi e piccini 🙂
Nasvidenje !!
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