E’ Domenica, Benjamin si sveglia e la sua prima domanda del mattino è stata: “Papà andiamo in montagna?” Un sorriso et voilà siamo già in piedi a preparare gli zaini.
Dove andiamo? Dove non andiamo? E’ già un po tardi ma è anche l’ultima settimana di settembre, periodo di funghi e profumo di castagne! Ok andiamo per boschi.
Così nasce l’idea di un escursione lungo il torrente Gravio partendo dalla maestosa Certosa di Montebenedetto (https://www.vallesusa-tesori.it/it/luoghi/villar-focchiardo/certosa-di-montebenedetto) con l’idea di fermarci a pranzo in rifugio e magari riuscire a compiere un anello prima di tornare al punto di partenza.
Neanche abbiamo finito di pensare che ci ritroviamo già in macchina, in abiti tecnici e zaini pronti.
Prima destinazione Villar Focchiardo per poi inerpicarci tra i tornanti e finalmente raggiungere l’ingresso del Parco Nazionale del Rocciavrè lasciare la macchina e raggiungere la Certosa a pochi metri.
E’ quasi ora dell’aperitivo e un cartello su cui è indicato, “vendita formaggi” ci invita ad entrare e ovviamente comprare della toma fresca dal marghè e meglio non poteva andare.
Bene, siamo pronti si parte! Il nostro percorso da questo momento ha l’obiettivo di raggiungere in un oretta il rifugio Val Gravio e far sosta per il pranzo.
Ci incamminiamo verso il ponte in pietra, anticamente primo valico per l’ingresso alla struttura, e imbocchiamo la strada che sale a sinistra e si addentra nel bosco.
I ricci ancora attaccati ai castagni, ci dicono che siamo in anticipo per la raccolta dei frutti, così, decidiamo dare un occhiata qua e la per scorgere qualche fungo e in da li a breve, la fortuna ci ha ascoltato regalandoci ben tre bei porcini!
Con il nostro bottino proseguiamo la marcia. Il sole è alto la giornata meravigliosa, il percorso ben segnalato, prosegue per circa una mezz’ora nel bosco di castagni per poi tagliare verso destra e continuare tra boschi di faggi e larici.
Procediamo lungo il Pra dou Sap fino a raggiungere il riconoscibilissimo rumore del torrente.
Siamo nell’ultimo tratto che ci separa dal rifugio, il questo punto una palina in legno ci indica di scendere ed il percorso diventa piuttosto ripido e viscido a causa dell’umidità e richiede qualche attenzione in più, per evitare di scivolare. Attraversiamo il ponte in legno e superato il fiume a 1390 m slm, le mura del Rifugio Val Gravio (https://www.caitorino.it/rifugi/geat-val-gravio/).
Pausa ristoratrice con ottima polenta concia e vino, e via a distenderci sul prato lungo il torrente.
Rigenerati dalla sosta, ci rimettiamo in marcia.
Per poter compiere un percorso ad anello scendiamo lungo il versante opposto e proprio davanti al rifugio troviamo il cartello con l’indicazione “Adrit”, punto di passaggio dove successivamente troveremo il bivio per risalire e tornare alla Certosa.
Tempo di percorrenza stimato circa un ora e mezza/ due.
Il percorso si snoda su sali e scendi attraverso vecchie affascinanti borgate, ormai in rovina, per poi scende più ripidamente fino ad Adret (1120 mslm).
Alla destra di un chiesetta vicino alla fontana troviamo il bivio di cui parlavamo che ci rituffa nel bosco e attraverso un piccolo e stretto sentiero, ci conduce fino ad un ponte dandoci la possibilità di attraversare nuovamente il torrente Gravio per poi risalire sino alla carreggiata principale e l’ area di pascolo della Grange.
Sono quasi le sette di sera, le mucche rientrano dal pascolo e insieme a loro anche noi, raggiungiamo nuovamente lo storico ponte in pietra, quindi la Certosa.
Volge così al termine, ormai col buio, una di quelle passeggiate che avresti già voglia di ripetere per il gusto dell’atmosfera che ti lascia addosso lo stare per cosi a lungo nel bosco.
Il dislivello di appena 300 metri scarsi, ci consente di consigliarla tutti grandi, piccini e amici a quattro zampe.
La ripeteremo sicuramente, verrete con noi?
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