Da Levanto a Monterosso

L’escursione è senza dubbio uno dei percorsi più belli del Levante Ligure, ci immerge in un promontorio selvaggio e spettacolare, alto, sopra le scogliere tra la vegetazione mediterranea. Da Punta Mesco la vista è completa su tutte le Cinque Terre fino alle isole Palmaria, Tino e Tinetto. Un panorama mozzafiato, tra i più belli della Liguria.

Il sentiero parte da Levanto, ci si può arrivare in auto (ampia zona parcheggio proprio davanti alla stazione) o in treno. Se, per motivi logistici, decidete di arrivare in auto trovate , molto comodo dato che il rientro a fine percorso verrà effettuato in treno.

Lasciata la stazione e ci dirigiamo sul lungomare sino a raggiungere da li a breve la fine della baia, quindi la partenza del nostro sentiero: una scalinata sotto i portici nei pressi di una grande villa con imposte azzurre da dove inizia il nostro sentiero: la salita San Giorgio.

Si arriva al castello con la vicina chiesa di Sant’Andrea e si continua sulla larga salita in ciottolato. Passando tra le ville della zona boscosa troviamo anche Casa Massola dove Guglielmo Marconi fece le sue prime trasmissioni.

Si continua a salire e una volta in piano si apre un meraviglioso panorama sulla scogliera fino all’isola della Gorgona. La mulattiera prosegue poi in salita fino ai ruderi della torre di avvistamento in località Sella del Torrio e raggiungiamo il bivio che porta a Monterosso.

Si sale e si sale e si sale ma è bellissimo fermarsi per ammirare la baia di Levanto vista dall’alto, il mare è tutta una sfumatura di blu.

Il percorso varia continuamente, a tratti è un viottolo in piano pieno di piante di cactus e erba verde, poi si inasprisce e camminiamo su rocce e sassi poi cambia ancora e si trasforma in una macchia ombrosa di lecci.

Dopo circa tre ore voltiamo a destra sulla Sella del Mesco che offre un panorama unico. Qui si trovano le antiche rovine dell’Eremo di Sant’Antonio che risale al 1380.

Torniamo sui nostri passi sul sentiero principali seguendo il segnavia 10 e si comincia una lunga discesa conosciuta come “i gradoni”. Molti sono dissestati e lisci, quindi occorre fare molta attenzione. Il forte dislivello porta in breve alla statua del Nettuno di Fegina situata all’inizio della passeggiata mare di Monterosso.

Il borgo ha origini antiche e ha visto dure lotte con i Longobardi. Dopo una lunga contesa con Pisa diventa possedimento di Genova nel 1254. La costruzione dei muretti a secco ha inizio nel XII secolo per la coltivazione dei vigneti e oggi possiamo ammirare chilometri di terrazzamenti. Montale lo definiva “paese roccioso e austero, asilo di pescatori e contadini”. Dal 1997 è patrimonio mondiale dell’umanità.

Raggiungiamo quindi la spiaggia di ciottoli dove l’unico pensiero è quello di buttarsi in acqua.

Dopo diversi bagni e tuffi rigeneranti, facciamo un giro in paese e poi verso sera ci dirigiamo verso la stazione. Con pochi euro e cinque minuti di treno, torniamo a Levanto stanchi, ma soprattutto soddisfatti.


Lunghezza percorso: circa 8,00 km

Esposizione: Varie
Tempo necessario: 2,5 –3,5 ore (con soste)

Dislivello: +/- 0 m
Quota di partenza: 300 m

Quota max: 313 m

Copertura rete cellulare/gps: si

Fontana/sorgente: no
Grado Difficoltà: E

Carta: n° 2205 Titolo – Cinque Terre, Levanto, Monterosso, Riomaggiore, Golfo della Spezia, Montemarcello, Portovenere, Lerici – Editore: Multigraphic – Scala 1:25.000

Tipo di terreno: Misto – ciottolato – terra – pietra

Data escursione: giugno 2023

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