“Inoltrarsi in una foresta di faggi è come penetrare in una gigantesca moschea dai tronchi simili a colonne…”
L’uomo, presente fin dai tempi antichi, ha lasciato importanti tracce e testimonianze nel corso dei secoli, mutando anche alcuni aspetti geografici della zona. Questi luoghi, oggi deserti e selvatici, offrono al camminatore diversi spunti di riflessione sulle attività e sull’uso che in passato si faceva del territorio, quando erano popolati almeno da aprile ad ottobre.
Andare alla ricerca delle tradizioni locali può essere un percorso stimolante per chi cerca, oltre alla bellezza dei paesaggi, anche gli echi di un passato ricco di storia e folclore locale.
La valle Tesso, a differenza delle altre valli di Lanzo, è più aperta permettendo di godere della vista della pianura fino alla collina torinese, e di ammirare il cammino serpeggiante della Stura. Rispetto alle altre valli inoltre non possiede grandi centri turistici lasciando la sensazione di essere la più selvaggia.
Oltrepassiamo quindi i comuni di Lanzo (TO) e Monastero di Lanzo e lasciamo la macchina nei pressi della piccola borgata di Marsaglia, per iniziare il nostro itinerario.
Questo luogo è stato da sempre crocevia di sentieri che conducevano agli alpeggi posti lungo la valle ed è stato considerato a lungo luogo di culto per l’intera area.

Immerso nel bosco, nella piccola borgata infatti sorge il santuario (1771) dedicato all’Assunzione di Maria Vergine cui una leggenda narra che nel luogo in cui venne eretto il santuario, avvenne la miracolosa guarigione di una pastorella sordomuta da parte della Madonna.
Procediamo con il nostro itinerario, percorrendo dal piazzale, la strada in salita per una cinquantina di metri, prima di raggiungere il bivio per la borgata Salvin e l’omonimo rifugio.
Prendiamo la mulattiera alla nostra sinistra ,utilizzata fino a metà del XX secolo per trasportare a valle il fieno immagazzinato durante l’estate negli alpeggi, quando le scorte nei fienili (sulé) di fondo valle si esaurivano e procediamo immersi nella faggeta sino alla Roc di Balmabianca, dove nei pressi si trovano ancora tracce ben visibili di carbonaie usate nel XIX secolo.
Il percorso continua ancora lungo un terreno ricco di acque sorgive e, superate altre baite, dopo alcuni tornanti, raggiungiamo la nostra meta, il Rifugio Salvin .


Doverosa la sosta al rifugio per assaporare alcuni dei piatti e prodotti tipici della valle prima di scegliere se, proseguire la marcia fino al passo della Forchetta (un oretta di camminata su sentiero pianeggiante in mezza costa) o al lago di Monastero oppure, semplicemente fermarsi appena fuori dal rifugio, in una bella giornata, al calor del sole vista la vantaggiosa esposizione. Noi questa volta, visto il periodo e le poche ore di luce, decidiamo di fermarci.

Una volta deciso di tornare, abbiamo ripreso la strada a ritroso ( una possibile alternativa, la carrozzabile percorribile anche dalle auto) sino al nostro punto di partenza dove ci immergiamo in un ultimo tuffo nel passato ripercorrendo la Meravigliosa Borgata Marsaglia.
E’ tra i nostri percorsi preferiti per una gita fuori porta quindi, avremo modo di raccontarvi altri piccoli itinerari da non perdere nella storica e selvaggia Valle Tesso.
A presto.
Lunghezza percorso: circa 5,00 km
Esposizione: Varie
Tempo necessario: 1,0 – 1,5 ore (solo andata)
Dislivello: +/- 350 m
Quota di partenza: 1345 m
Quota max: 1713 m
Copertura rete cellulare/gps: si
Fontana/sorgente: no
Grado Difficoltà: E
Carta: Fraternali n° 08 Valli di Lanzo
Tipo di terreno: Misto – ciottolato – terra
Data escursione: dicembre 2023
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