Anello dei 13 Laghi (Val Germanasca)

Un tempo da queste parti abitava un ricco signore, padrone di quasi tutte le terre del circondario. Rimasto vedovo, viveva con la sua figliola, Olga, la quale gli ricordava la moglie perduta in giovinezza. Quando Olga giunse in età da marito, si presentarono diversi pretendenti: ai primi il ricco signore aveva risposto semplicemente di no, che la figliola era troppo giovane… Ma ormai doveva accasarla. Non si decideva: una preoccupazione lo tormentava ogni giorno di più, che la sua figliola finisse nelle mani di un avido cacciatore di dotema alla fine prese la sua decisione: avrebbe concesso la mano di Olga al giovane che fosse riuscito ad attraversare il lago che si trovava di fronte alla sua casa.

Era un’impresa rischiosa, che solo un giovane coraggioso e veramente innamorato avrebbe potuto tentare. Per un po’ di tempo nessuno si presentò, poi qualcuno arrivò, ma visto il lago ritornò precipitosamente a valle. In seguito qualcuno tentò l’impresa, a nuoto, a cavallo, ma senza risultati positivi. Una mattina di settembre arrivò un giovane di Pragelato con un montone, un po’ brutto ma di dimensioni straordinarie, si diresse subito dal padre della ragazza e gli chiese di tentare la prova a cavallo di quell’animale. Il ricco signore, seppur diffidente, acconsentì.

Il cavaliere salì in groppa alla sua atipica cavalcatura e partì. In breve tempo raggiunse, tra l’incredulità dei presenti, il centro del lago, poi tra gli applausi di tutti prese terra dall’altra parte. Preso dall’entusiasmo e non sentendosi appagato da quell’impresa, ripartì per attraversare nuovamente quella distesa d’acqua gelida più volte. Il montone cercò di puntare i piedi, ma alla fine, tra il silenzio generale di tutti, ripartì. Durante la settima traversata, poco dopo aver raggiunto il centro del lago, non riuscì a continuare: l’acqua fredda l’aveva bloccato. Annaspò ferocemente, poi sprofondò con il suo cavaliere nel fondo di quelle acque. La bella Olga guardò a lungo piangendo il giovane scomparso e decise di non sposarsi più.

Da quel giorno passò la sua vita sulle rive del lago a cercare sul fondo il volto di un giovane che era morto per lei.

Questa curiosa leggenda proviene dalla Val Germanasca, da Prali (TO), direttamente raccontata e tramandata lungo le sponde di uno dei diversi laghi, ancora visibili all’interno della conca, appunto, dei “13 laghi”.

Una volta arrivati in quota, troverete un paesaggio unico, caratterizzato da viste mozzafiato e dalla presenza di numerosi laghetti e da diverse strutture militari dette “ricoveri”, testimonianze storiche risalenti all’incirca alla fine degli anni 1800 e gli inizi del 1900

Su vecchie mulattiere militari quindi affronteremo un percorso facile che alterna tratti in piano ad altri in saliscendi mai troppo faticosi per raggiungere alcuni dei 13 laghi ancora visibili.

Raggiungiamo la stazione della seggiovia di Prali, parcheggiamo l’auto recuperiamo i tickets e saliamo a bordo. La seggiovia in due step, il primo tratto, Malzat – Pian Alpet (2232 m) e secondo tratto, fino al Bric Rond (2480 m), in circa 30 minuti ci conduce, in quota, alla partenza del nostro itinerario, nella conca dei 13 laghi.

Raggiunto quindi il Bric Rond, seguiamo le indicazioni per il sentiero “A – Giro dei Laghi” deviando a destra e in brevissimo tempo siamo già in vista dei primi 3 laghi.

Da qui il sentiero in discesa raggiungiamo il leggendario Lago dell’Uomo, a 2360 m, , dopo esserci lasciati alle spalle il Lago Primo.

Con una leggera salita ci avviciniamo al Lago Drajo e ai primi ricoveri : i “Ricoveri Perrucchetti”, ex strutture militari costruite tra il 1888 e i primi anni del 1900 e successivamente risistemate dai militari durante la Seconda Guerra Mondiale. Oggi in stato di abbandono.

Proseguendo sempre sul sentiero “A”, lungo tratti pianeggianti e leggere salite incontriamo il Lago della Noce, i Laghi Gemelli, il Lago Lungo e i Laghi Verdi ed infine sulla via del ritorno il Lago Ramella, detto anche “dei Cannoni”.

Il nostro giro ad anello, tra storia cultura paesaggi e leggende, si conclude una volta raggiunta la stazione della seggiovia dove, fortunatamente, riusciamo a prendere al volo l’ultima corsa (17:15 circa) per tornare a valle quindi al parcheggio.

Per noi sicuramente una gita speciale da ricordare e rivivere.

Se sei interessato non esitare a contattarci per info, siamo qui per Voi 😉

 

Lunghezza percorso: circa 13,50 km

Esposizione: Varie
Tempo necessario: 2,5 –3,5 ore (con soste)

Dislivello: +/- 350 m
Quota di partenza: 2460 m

Quota max: 2630 m

Copertura rete cellulare/gps: si

Fontana/sorgente: no
Grado Difficoltà: E

Carta: Fraternali n° 05 Val pellice – Val Chisone – Val Germanasca

Tipo di terreno: Misto – ciottolato – terra – pietra

Data escursione: settembre 2023

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